Transfer del gran dorsale

Il tendine più frequentemente coinvolto è il Sovraspinoso, ma il numero dei tendini coinvolti dipendono in genere dall’entità della lesione e dal tempo intercorso dall’inizio dei sintomi alla diagnosi. Molte lesioni sono il risultato di un’usura a causa di un utilizzo come nel caso di sport di lancio come pallavolo, pallanuoto, baseball e tennis o nel caso di lavori manuali. Una lesione della cuffia può anche derivare da un singolo episodio traumatico con caduta sulla spalla interessata. I pazienti spesso riportano dolore alla spalla per diversi mesi e ricordano un trauma specifico che ha innescato l’esordio della sintomatologia dolorosa. Associata ad una lesione di uno o più tendini della cuffia dei rotatori e possibile riscontrare una tendinopatia del capo lungo del bicipite o artropatia acromion-claveare. Il muscolo bicipite brachiale origina dalla scapola con due grossi tendini: il capo lungo ed il capo breve. Il tendine del capo lungo del bicipite (CLB) si sviluppa dal labbro superiore della glena della scapola e decorre all’interno della spalla per poi uscire dalla spalla attraverso un solco anteriore all’omero.

Cos’è il Gran dorsale

Il gran dorsale (o Latissimus dorsi) è un ampio muscolo che si estende dall’ascella posteriore alla linea mediana della schiena ed inferiormente alla porzione posteriore della cresta iliaca sulla pelvi. La sua funzione è quella di permettere i movimenti di adduzione e rotazione interna del braccio e muovere la spalla inferiormente e posteriormente. Quando viene trasferito la sua funzione cambia e diventa di abduzione ed extrarotazione del braccio.

La Diagnosi

La diagnosi si basa sull’esame anamnestico, e sull’esame clinico specialistico associato allo studio con immagini radiologiche. Si eseguono radiografie convenzionali della spalla per valutare la presenza di artrosi glenoomerale e la risalita della test omerale rispetto alla glena. La Risonanza Magnetica permette invece di valutare le strutture muscolo-tendinee e capsulari, il grado di lesione e di retrazione tendinea, le caratteristiche del tessuto muscolare. La sintomatologia può manifestarsi in maniera acuta subito dopo un trauma o può comparire progressivamente se correlata ad un sovraccarico funzionale.

Il Trattamento

La trasposizione o transfer del Gran Dorsale è un intervento chirurgico indicato in pazienti giovani o attivi che hanno una lesione irreparabile dei tendini posterosuperiori (sovraspinato ed infraspinato) della cuffia dei rotatori con impossibilità o difficoltà ad effettuare i movimenti di rotazione esterna ed abduzione. Le indicazioni per procedere con questa tecnica chirurgica che viene eseguita in anestesia generale sono pazienti di età inferiore 65-70 senza segni di artrosi della spalla e attivi sul piano fisico, lavorativo o sportivo.

Tecnica artroscopica

L’intervento di trasposizione gran dorsale viene eseguito in anestesia generale associata ad un blocco interscalenico per il controllo del dolore. Il paziente viene posizionato in decubito semiseduto. La prima parte dell’intervento viene eseguita per confermare la diagnosi ed eseguire procedure associate come la riparazione del sottoscapolare o la tenotomia del capo lungo del bicipite. Successivamente verrà preparato l’area di alloggiamento del tendine del gran dorsale. Successivamente viene eseguita un’incisione chirurgica nella regione ascellare e si procede con il prelievo del tendine del gran dorsale. Questo viene staccato dalla sua inserzione sull’omero e portato all’interno della spalla dove viene fissato sotto guida artroscopica con delle ancore.
L’intervento dura in media 90 minuti e richiede una degenza ospedaliera di circa 2 giorni.

I rischi e le complicanze

Come ogni intervento chirurgico presenta dei rischi legati all’intervento stesso (emorragia, infezione, dolore, rigidità articolare, frattura durante l’intervento, danni neurovascolari e le complicanze relative all’anestesia) inoltre vi sono alcuni rischi specifici per questo tipo di chirurgia legati al fallimento del transfer e dei mezzi di fissazione del tendine.

Nel Post-Operatorio

La sintomatologia dolorosa verrà controllata con una terapia antalgica specifica per il paziente. Dopo l’intervento arriverà in reparto con la spalla coperta da una medicazione e con il braccio bloccato da una fasciatura o il tutore (30° in abduzione e 30-45 in extrarotazione).
Il giorno dopo verrà rinnovata una medicazione compressiva a piatto. La degenza dura circa due giorni.
L’intervento di transfer artroscopico del grandorsale necessita di un adeguato trattamento fisioterapico con un programma che richiede da 3 a 6 mesi. Durante le prime settimane verrà indossato il tutore e la ginnastica sarà limitata ad una mobilizzazione passiva per ripristinare l’arco di movimento e consentire una buona cicatrizzazione dei tessuti riparati. Il tutore sarà da portare per 4 settimane (sia di giorno che di notte) e solo successivamente alla rimozione si inizierà con il rinforzo muscolare. Per una buona riuscita dell’intervento sarà necessario seguire attentamente il programma di riabilitazione, evitare di fumare e mantenere uno stile di vita corretto.