La sindrome da conflitto o impingement anteriore della caviglia è caratterizzato da dolore anteriore alla caviglia con o senza ridotto movimento in dorsiflessione del piede. Può essere causato dai tessuti molli, come la capsula articolare o da tessuto cicatriziale, oppure da tessuto osseo.
Il conflitto causato dai tessuti molli si manifesta frequentemente nel compartimento anterolaterale della caviglia, mentre il conflitto causato da osteofiti ossei è generalmente localizzato nel compartimento anteromediale.
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Questa patologia si può sviluppare a seguito di sollecitazioni ripetute sulla capsula anteriore da continue flessioni plantari che portano a depositi calcifici, o da ripetute dorsiflessioni che portano a lesioni subcondrali (danni all’osso) dell’astragalo (osso della caviglia) con formazione di osteofiti. Si può manifestare anche nelle caviglie cronicamente instabili oppure a seguito di traumi/fratture.
LA DIAGNOSI
Sebbene la diagnosi si basi principalmente sulla valutazione clinica, l’imaging è utile per la diagnosi differenziale e la pianificazione preoperatoria. Le radiografie standard sono sufficienti per fare la diagnosi nelle forme ossee. La TC può essere utilizzata per valutare con precisione l’estensione e le dimensioni di un osteofita osseo. La risonanza magnetica è utile per valutare le lesioni dei tessuti molli ed escludere patologie concomitanti, come lesioni osteocondrali o fratture da stress. Il trattamento conservativo è il trattamento di prima linea.
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IL TRATTAMENTO
Nei casi in cui il trattamento conservativo non abbia avuto successo, può essere indicato un intervento chirurgico. Il debridement artroscopico è considerato il gold standard per il trattamento di questa sindrome.
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Il protocollo riabilitativo comprende un carico carico parziale per le prime due settimane postoperatorie con esercizi per stimolare la flessione dorsiflessione-plantare attiva ed evitare la rigidità, seguito da un carico completo graduale.